Secondo una recente ricerca, gli italiani trascorrono ogni giorno quasi cinque ore sui social media. Non si tratta di un’abitudine senza conseguenze. Sebbene gli studi sul tema non ci diano ancora una risposta univoca, un utilizzo eccessivo delle tecnologie digitali pare avere un impatto sulla capacità di concentrarsi e abbia effetti critici sulla memoria e sul benessere personale. Numerose ricerche dimostrano invece che una pausa dalla tecnologia può apportare miglioramenti al benessere psicologico e sociale. In questo contesto, Shabbàt ci offre una lezione universale: fermarsi non è rinunciare, ma riconnettersi con ciò che ci rende umani.
Qualche tempo fa ero a pranzo con un amico, un professionista molto attivo nel suo lavoro nel campo della comunicazione, costantemente connesso all’evoluzione delle notizie e ai dispositivi digitali. Insieme all’attività professionale si dedica anche alla famiglia, con la moglie e i suoi tre figli e a una vita personale e spirituale ricca e piena. Chiacchierando di diversi temi, gli chiesi come facesse a trovare il tempo per dedicare le giuste attenzioni alla famiglia e a se stesso. La sua risposta mi colpì molto, tanto che la ricordo ancora oggi. Mi disse «Sai, ho una grande fortuna, Shabbàt, che mi consente dal venerdì sera e per un giorno di spegnere tutti i dispositivi, di staccarmi dalla frenesia del lavoro e quindi anche di avere l’occasione di trascorrere del tempo di qualità da dedicare alla mia famiglia e alla mia vita personale».
La connessione ai dispositivi digitali e la possibilità di disconnettersi sono temi che acquisiscono sempre maggiore importanza. Secondo una recente ricerca di We Are Social, ogni giorno gli italiani trascorrono in media quattro ore e 49 minuti sui social media: un tempo che si traduce in circa 73 giorni all’anno. Quest’immersione continua nel digitale spesso porta a sacrificare attività essenziali per il benessere, come il riposo, la riflessione e il tempo con i propri affetti. Non si tratta di un’abitudine senza conseguenze. Se i vantaggi dell’uso delle tecnologie sono noti – dalla possibilità di rimanere in contatto con persone lontane a quella di informarsi sull’attualità – non mancano gli effetti negativi. Sebbene gli studi sul tema non ci diano ancora una risposta univoca, le evidenze raccolte fino ad ora sembrano suggerire che un utilizzo eccessivo delle tecnologie digitali abbia un impatto sulla capacità di concentrarsi, di focalizzarsi e abbia anche effetti critici sulla memoria e perfino sul benessere psicologico.
Chiaramente si tratta di conseguenze non legate all’uso degli strumenti digitali in genere, ma a un loro utilizzo eccessivo. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il passaggio dall’uso normale a quello problematico avviene quando gli apparecchi vengono utilizzati come meccanismo principale per alleviare stress, solitudine o depressione, abitudine che finisce per promuovere l’isolamento familiare, amicale e lavorativo. Alcuni studi mostrano infatti come alcune persone sviluppino un attaccamento tanto forte ai dispositivi da sperimentare una sorta di ansia da separazione quando non li hanno a disposizione. Uno degli effetti più noti è il fenomeno della fomo, acronimo che sta per “fear of missing out”, ovvero paura di essere esclusi, una forma di ansia sociale caratterizzata dal desiderio di rimanere connessi per il timore di essere esclusi da eventi o esperienze sociali significative. Altre ricerche evidenziano come il 56 per cento delle persone controlli i propri dispositivi immediatamente dopo essersi svegliati, innescando un ciclo di dipendenza digitale che può avere effetti negativi a lungo termine.

Un utilizzo eccessivo dei social media sembra inoltre avere un impatto particolarmente delicato sui più piccoli, provocando dei cambiamenti nelle aree cerebrali in via di sviluppo, come l’amigdala e la corteccia prefrontale. A ciò si aggiunge che, in età adolescenziale, un utilizzo eccessivo degli smartphone sembra collegato a disturbi del sonno, dismorfia corporea, bassa autostima e sintomi depressivi. Di fronte a questo scenario, la capacità di limitare l’uso dei dispositivi digitali in forme diverse – dalla riduzione delle ore di utilizzo fino alla disconnessione completa per un tempo definito – assume un valore importante. Uno studio pubblicato su Technology, Mind, and Behavior ha rivelato come i partecipanti che hanno limitato l’uso dei social media a 30 minuti al giorno hanno mostrato una significativa riduzione dell’ansia, della depressione, della solitudine e del panico da disconnessione.
Il digital detox, o “disintossicazione digitale”, descrive invece un periodo in cui si decide di staccare la spina dai dispositivi digitali. Numerosi studi hanno dimostrato che una pausa regolare dalla tecnologia può apportare miglioramenti al benessere psicologico e sociale. Un’analisi pubblicata su Frontiers in Psychology mostra che il digital detox riduce i livelli di stress del 23 per cento e migliora la qualità del sonno del 35 per cento. È dunque un’opportunità per allontanarsi dalla tecnologia e ristabilire un equilibrio tra il mondo digitale e la vita reale.
“In una società in cui il trillo delle notiflche domina le nostre giornate, il distacco dai dispositivi tecnologici diventa una scelta di consapevolezza preziosa”
L’obiettivo principale di questa pausa dai dispositivi digitali è creare uno spazio di tempo libero dalla tecnologia per riconnettersi con sé stessi e con l’ambiente circostante. Questa pratica ha diversi scopi, ma il più importante è ristabilire un equilibrio sano nella nostra vita. Si cerca di ridurre il sovraccarico di stimoli e informazioni derivanti dall’uso costante dei dispositivi digitali e di riconnettersi con aspetti della vita spesso trascurati a causa della connessione continua. Disconnettersi da internet e dalla frenesia quotidiana permette di riconnettersi con sé stessi, la natura e le persone care, favorendo anche una maggiore consapevolezza del proprio tempo.
In questo contesto, Shabbàt, il giorno di riposo della tradizione ebraica, offre una prospettiva alternativa: in una società in cui il trillo delle notifiche domina le nostre giornate, il distacco dai dispositivi tecnologici diventa una scelta di consapevolezza preziosa. Shabbàt ci insegna che il riposo è un’opportunità di trasformazione, il cui protagonista è il tempo.
Introdurre un tempo settimanale di pausa dalla tecnologia, dedicandosi ai propri affetti, alle proprie passioni e alla vita spirituale può avere un impatto profondo sul benessere psicologico e sociale.
Riporre i dispositivi digitali per un giorno alla settimana è una scelta che permette di dare valore al proprio tempo per dedicarsi a ciò che conta davvero. In un mondo sempre connesso, lo Shabbàt ci offre una lezione universale: fermarsi non è rinunciare, ma riconnettersi con ciò che ci rende umani.In questo contesto, Shabbàt, il giorno di riposo della tradizione ebraica, offre una prospettiva alternativa: in una società in cui il trillo delle notifiche domina le nostre giornate, il distacco dai dispositivi tecnologici diventa una scelta di consapevolezza preziosa. Shabbàt ci insegna che il riposo è un’opportunità di trasformazione, il cui protagonista è il tempo. Introdurre un tempo settimanale di pausa dalla tecnologia, dedicandosi ai propri affetti, alle proprie passioni e alla vita spirituale può avere un impatto profondo sul benessere psicologico e sociale.
Riporre i dispositivi digitali per un giorno alla settimana è una scelta che permette di dare valore al proprio tempo per dedicarsi a ciò che conta davvero. In un mondo sempre connesso, lo Shabbàt ci offre una lezione universale: fermarsi non è rinunciare, ma riconnettersi con ciò che ci rende umani.

Letture per approfondire
American Psychological Association. (2017, February 22). Survey finds constantly checking electronic devices linked to significant stress
American Psychological Association. (2017, January 1). Connected and content: Managing healthy technology use.
Anandpara G, Kharadi A, Vidja P, et al. (April 22, 2024) A Comprehensive Review on Digital Detox: A Newer Health and Wellness Trend in the Current Era. Cureus
Faulhaber, M. E., Lee, J. E., & Gentile, D. A. (2023). The Effect of Self-Monitoring Limited Social Media Use on Psychological Well-Being. Technology, Mind, and Behavior
Istituto Superiore di Sanità. (2023). Social Media Addiction
Laura Marciano, Sanmit Jindal, Kasisomayajula Viswanath; Digital Detox and Well-Being.
Pediatrics October 2024;
Radtke, T., Apel, T., Schenkel, K., Keller, J., & von Lindern, E. (2022). Digital detox: An effective solution in the smartphone era? A systematic literature review. Mobile Media & Communication
Zhang, Y., Wu, Y., & Liu, Y. (2021). Problematic smartphone use among college students: A qualitative study. Frontiers in Psychology