Osservatorio italiano del multilinguismo
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO
L’obiettivo principale del progetto consiste nella creazione di lessici specialistici multilingue, nei quali l’italiano – che riveste un ruolo centrale – sarà affiancato a lingue differenti, rappresentanti delle diverse aree linguistico-tipologiche. Lo scopo finale è la costituzione di un Osservatorio Italiano del Multilinguismo, permanente e continuamente aggiornato: una banca dati, formalizzata secondo tecnologie allo stato dell’arte della terminologia computazionale, che permetterà attraverso interrogazioni sofisticate e metodi di navigazione ad hoc, di studiare e comprendere le relazioni e gli scambi con altre culture e lingue che nel corso della storia sono entrate in contatto con il popolo italiano.
PERCHÉ DEI LESSICI?
È proprio il lessico la parte più plastica e permeabile di una lingua, quella che testimonia le tracce delle esperienze e della storia di un popolo.
PERCHÉ DEI LESSICI SPECIALISTICI?
Le lingue di specialità sono fondamentali per comprendere la visione del mondo propria di un popolo. Esse permettono allo studioso di leggere in filigrana il progresso culturale di un popolo, di tracciare il susseguirsi delle differenti rappresentazioni e categorizzazioni della realtà e comprendere le dinamiche di continua costruzione e (ri-)definizione di una propria identità nell’incontro con il diverso, con l’Altro. Come è noto, infatti, il vocabolario tecnico-specialistico, trasformandosi di pari passo con la società e le sue conquiste, tende ad evolvere più rapidamente di quanto non faccia il lessico generale. Permeabile al rinnovamento esogeno, la lingua di specialità accoglie prestiti e calchi, costituendo inoltre il luogo privilegiato dell’invenzione linguistica e dei processi neologici: vecchi termini legati a concettualizzazioni ormai obsolete cadono in disuso o acquisiscono nuovi significati, mentre nuovi termini vengono introdotti per dare un nome a realia e concetti prima ignoti. Inoltre, altro aspetto fondamentale, i lessici specialistici svolgono un ruolo molto importante nei percorsi di alta formazione (vedi sotto).
LE KEYWORDS
#LINGUA ITALIANA#TERMINOLOGIA
#LINGUISTIC LINKED OPEN DATA
#MULTILINGUISMO
PERCHÉ DEI LESSICI SPECIALISTICI MULTILINGUE?
Se è vero che la lingua costituisce una sorta di bandiera invisibile, ma fortemente rappresentativa, dell’identità di un popolo, è nella dimensione multilingue, ovvero nella comparazione con l’Altro, che si comprende fino in fondo l’unicità di un sistema lingua, di una cultura di un popolo. La lingua, infatti, come un prisma riflette la concettualizzazione del mondo, e allo stesso tempo gioca un ruolo centrale nella trasformazione delle categorie tradizionali e nella costruzione di un nuovo repertorio sociale e culturale.
E tanto più le lingue appartengono ad aree tipologiche diverse, tanto più nel confronto emerge con evidenza la specificità di una cultura e di un popolo, il modo differente di categorizzare anche oggetti di esperienza comune.
Da un punto di vista scientifico più generale, la modellazione di lingue tipologicamente diverse dall’indoeuropeo permetterà di integrare i modelli sui quali si fondano oggi i lessici computazionali, che tengono in considerazione quasi esclusivamente le caratteristiche morfo-sintattiche delle lingue appartenenti al cosiddetto Standard Average European. Inoltre, la creazione di tali lessici multilingue consentirà di arricchire il Linguistic Linked Open Data Cloud di risorse dedicate anche a lingue poco servite (“less-resourced languages”). Le risorse digitali risultanti (lessici e testi) e gli strumenti software verranno messi a disposizione dell’intera comunità (scientifica e non) attraverso CLARIN, l’infrastruttura europea di ricerca per le discipline umanistiche digitali e il patrimonio culturale.
IMPATTO SOCIALE E CULTURALE
Le ricadute sociali e culturali di tali risorse sono innumerevoli, non ultima l’ausilio nell’apprendimento dell’italiano come L2, come vedremo. Occorre infatti sottolineare come il divario tra linguaggi specialistici/ settoriali e lingua comune è sempre meno marcato soprattutto per quelle discipline o quei campi del sapere che intrattengono rapporti intensi con la vita quotidiana (medicina, politica, sport, diritto ecc.). Già il linguista Gian Luigi Beccaria osservava come oggi «tra vocabolario comune e vocabolario tecnico-scientifico si alzano barriere sempre più esili e le scienze immettono con sempre maggiore frequenza neologismi nella lingua corrente» e che se «un tempo la persona di media cultura conosceva poche parole scientifiche, oggi ne conosce un gran numero» (Per difesa e per amore. La lingua italiana oggi, 2006, pp. 55 e 56). La comprensione, pertanto, anche di un semplice articolo di giornale o di un servizio giornalistico passa inevitabilmente attraverso una comprensione di un lessico che non può più restare appannaggio di pochi.
PROSPETTIVE
Nel corso degli anni si prevede di allargare il campo d’indagine, così da includere altre lingue oltre all’ebraico ed al somalo. Come sottolineato a più riprese nelle sezioni precedenti, infatti, avere la possibilità di comparare formalmente il lessico specialistico dell’italiano con quello di altri idiomi geograficamente e tipologicamente molto lontani dal nostro, permetterà di comprendere le diversità culturali delle quali la lingua si fa riflesso, aprendo così ad interazioni più autentiche e ad una una maggiore coesione sociale. Si perseguirà, inoltre, uno studio della variazione diastratica e diacronica della terminologia, prendendo in considerazione contesti situazionali (è noto come la scelta del lessico vari in funzione dell’interlocutore, ad esempio medico-medico; medico-paziente) e momenti storici ritenuti importanti nella costruzione dell’identità di un popolo. Conseguenza diretta dell'ampliamento dello spettro delle lingue indagate sarà la possibilità di stabilire nuove e fruttuose collaborazioni con enti di ricerca nazionali ed internazionali.
DIALOGO GLOBALE PIATTAFORMA GLOBALE PER I DIRITTI UMANI E LA COMUNICAZIONE
Rut come sentinella della giustizia sociale in ogni sua declinazione.
La Fondazione RUT si pone come obiettivo a lungo termine la costruzione della prima Piattaforma per i
diritti umani e la Comunicazione, una rete globale di persone - ma anche dei luoghi fisici e digitali a cui
esse sono collegate - che intendono collaborare al fine di conferire visibilità a casi e contesti locali collegati
a violazioni di diritti umani contro individui e comunità, nonché di supportare vittime e testimoni che si
battono per la propria incolumità, per ottenere giustizia o per la promozione dei diritti.
La rete adotterà come infrastruttura relazionale e comunicativa un ambiente digitale finalizzato ad
aggregare e diffondere conoscenza su casi di violazioni, gettare luce sui contesti promuovendo narrazioni
particolarmente efficaci e innovative sotto il profilo della qualità autoriale, del metodo di indagine e del
ricorso a nuove tecnologie di produzione e comunicazione di contenuti multimediali. L’indagine è intesa
come sviluppo di progetti sui territori sensibili che si individueranno nella fase di ricerca per poi creare
sistemi di produzione sostenendo “sentinelle” locali e dando voce ai protagonisti delle aree interessate.
Questo ambiente comunicativo avrà anche funzioni che abiliteranno interazioni a distanza finalizzate al
networking e alla collaborazione tra gruppi di lavoro e attivisti garantendo al tempo stesso sicurezza e
riservatezza.
All’interno di questo contesto e con questo obiettivo sono stati elaborati i progetti:
Carta Etica dell’inclusione Sociale
Interzona
La scuola della Terra
Minor